Pubblicata la nuova direttiva europea sulla prestazione energetica
lug
2010
Come anticipato a maggio, in questi giorni è infine stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova direttiva europea sulla prestazione energetica.
Rinnovabili: via libera alle Linee Guida e al Conto energia per il fotovoltaico
lug
2010
Le tanto attese Linee Guida per le fonti rinnovabili, a cui è stato dato il “via libera” giovedì scorso, potrebbero finalmente garantire al settore unicità e validità disciplinare a livello nazionale. Fra i principali punti presi in considerazione dal provvedimento, la trasparenza amministrativa dell’iter autorizzativo; le modalità per il monitoraggio delle realizzazioni e l’informazione ai cittadini; l’individuazione, fonte per fonte, degli impianti e delle modalità di installazione che consentono l’accesso alle procedure semplificate.
Sempre giovedì scorso, inoltre, la conferenza unificata ha approvato la bozza del nuovo Conto Energia per il fotovoltaico.
- un sensibile ridimensionamento delle tariffe incentivanti (18/20% nel 2011, a cui si aggiungerà una ulteriore riduzione del 6% all’anno per le installazioni eseguite nel 2012 e nel 2013);
- l’individuazione delle sole tipologie di impianti “realizzati sugli edifici” e “altri impianti” (viene dunque meno la “integrazione parziale”), di 6 classi di potenza e di una nuova categoria, “impianti fotovoltaici con caratteristiche innovative”, che godrà di migliori tariffe incentivanti;
- Gli incentivi per impianti diversi da quelli realizzati sugli edifici che ricadano in aree specifiche (siti contaminati, aree industriali, etc.) sono maggiorati del 5%;
- Il premio aggiuntivo per gli impianti in regime di scambio sul posto, qualora riducano perlomeno del 10% la prestanza energetica dell’edificio (da certificazione), può arrivare al 30%;
- 8.000 MW è l’obiettivo nazionale della potenza da installare entro il 2020. Il tetto della potenza incentivabile è di 3.000 MW, a cui si aggiungono 200 MW per gli impianti integrati e 150 MW per gli impianti a concentrazione. Le tariffe incentivanti sono cumulabili con la riduzione dell’Iva, ma non con le detrazioni fiscali.
[da Consorzio Bioenergia. Approfondimenti: Edilportale]
20-20-20: presentato il Piano italiano
giu
2010
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infine redatto il Piano di Azione Nazionale che, come previsto dalla direttiva 2009/28/CE, dà conto della strategia italiana per il raggiungimento dei cosiddetti obiettivi europei del “20-20-20″. Ossia: la riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, l’incremento del 20% del risparmio energetico e l’aumento del 20% del consumo da fonti rinnovabili.
Tutto questo, con scadenza al 2020 e partendo dallo stato di fatto del 1990.
Il piano sarà consegnato alla Commissione Europea il 30 giugno. Fino ad allora sarà in consultazione, monitorato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell’Ambiente e dal GSE
UE: la nuova direttiva e l’obiettivo degli «edifici a energia quasi zero»
mag
2010
(Da Consorzio Bioenergia) La nuova direttiva comunitaria sulla prestazione energetica nell’edilizia, dopo il nulla osta del Parlamento europeo, sarà pubblicata a breve sulla Gazzetta Ufficiale della UE.
Il documento, partendo – fra gli altri – dai presupposti che
Gli edifici sono responsabili del 40% del consumo globale di energia nell’Unione. Il settore è in espansione, e ciò è destinato ad aumentarne il consumo energetico. Pertanto, la riduzione del consumo energetico e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia costituiscono misure importanti necessarie per ridurre la dipendenza energetica dell’Unione e le emissioni di gas a effetto serra.
La gestione del fabbisogno energetico è un importante strumento che consente all’Unione di influenzare il mercato mondiale dell’energia e quindi la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nel medio e lungo termine.
Il Consiglio europeo del marzo 2007 ha sottolineato la necessità di aumentare l’efficienza energetica nell’Unione per conseguire l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo energetico dell’Unione entro il 2020,
promuove il sostanziale miglioramento della prestanza energetica degli edifici, e riguarda
a) il quadro comune generale di una metodologia per il calcolo della prestazione
energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari;
b) l’applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di edifici e unità
immobiliari di nuova costruzione;
c) l’applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di:i) edifici esistenti, unità immobiliari ed elementi edilizi sottoposti a
ristrutturazioni importanti;
ii) elementi edilizi che fanno parte dell’involucro dell’edificio e hanno un impatto
significativo sulla prestazione energetica dell’involucro dell’edificio quando
sono rinnovati o sostituiti; nonché
iii) sistemi tecnici per l’edilizia quando sono installati, sostituiti o sono oggetto di
un intervento di miglioramento;d) i piani nazionali destinati ad aumentare il numero di edifici a energia quasi zero;
e) la certificazione energetica degli edifici o delle unità immobiliari;
f) l’ispezione periodica degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria negli
edifici; e
g) i sistemi di controllo indipendenti per i certificati di prestazione energetica e i
rapporti di ispezione.
In generale, la metodologia di calcolo (allegato I: «quadro comune per il calcolo della prestazione…») prevede una differenziazione basata sia sulle specificità climatiche del luogo in cui sorge l’edificio, sia sulla sua tipologia.
Il quadro regola anche l’individuazione degli gli «edifici a energia quasi zero»: dal 2020, difatti, tutte le nuove costruzioni dovranno rientrare in questa categoria; per gli edifici pubblici, il termine sarà anticipato di due anni (cfr. articolo 9).
Obiettivi al 2020 e rinnovabili termiche: se n’è parlato a Ecoradio
mag
2010
Se guardiamo gli obiettivi dell’Italia al 2020 per le fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento, ci accorgiamo che la crescita qui necessaria è molto più grande, visto che sarebbe necessario aumentare di ben cinque volte l’energia termica da fonte rinnovabile che avevamo nel 2005.
Sarà fondamentale allora identificare quali strumenti di incentivazione possano essere efficaci per il raggiungimento di questo specifico obiettivo.
Ne ha parlato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia e Kyoto Club, a Ecoradio. L’intervento è disponibile in podcast.