Il risparmio domestica passa per gli elettrodomestici. Ecco cosa ne pensano gli italiani
lug
2012
A quanto pare, la maggior parte di noi ha già in casa grandi elettrodomestici in classe A o superiore.
È quanto emerge dall’indagine condotta dall’ufficio studi Aires (l’Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati che riunisce le principali aziende e gruppi distributivi di elettrodomestici ed elettronica di consumo) nei punti vendita delle catene aderenti di Roma e Milano.
Oltre l’80% degli intervistati ha dimostrato un atteggiamento consapevole rispetto alla gestione dei consumi domestici di elettricità in relazione alle tariffe biorarie: i due terzi utilizza lavatrice, lavapiatti e prevalentemente la sera o nei weekend, meno del 10% ha sottoscritto piani tariffari alternativi alle biorarie. Solo il 4% dichiara di non avere coscienza del problema.
Certo, bisogna forse fare la tara al desiderio di dichiararsi virtuoso, che rischia sempre di imbellettare le nostre dichiarazione di fronte a un intervista ufficiale. Tuttavia è innegabile come l’atteggiamento degli italiani verso i consumi domestici stia cambiando: inaspettato volano anche il protrarsi della famigerata crisi, che ci spinge a “fare i conti” con ogni aspetto delle nostre giornate.
In questo senso, se la maggior parte degli intervistati pensa che il forno sia il primo responsabile dei consumi,
secondo Legambiente, invece, l’elettrodomestico più “energivoro” è lo scaldabagno elettrico, seguito da condizionatore, congelatore, illuminazione della casa, mentre la lavastoviglie è solo al quinto posto, seguita da lavatrice, frigo, televisore. Il forno elettrico si è classificato ultimo sui 10 elettrodomestici più utilizzati.
[da adkronos]
UE: ecco la nuova direttiva sull’efficienza energetica
lug
2012
Giovedì scorso il parlamento europeo ha raggiunto un accordo sulla nuova direttiva che «sancisce per legge l’obiettivo di efficienza del 20% e prevede misure vincolanti che contribuiranno a colmare il divario che separa l’UE dal raggiungimento della riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2020» .
In particolare «la direttiva impone agli Stati membri di ristrutturare il 3% della superficie totale di “edifici riscaldati e /o raffreddati posseduti ed occupati dal istituzioni del governo centrale”. L’obbigo si applica agli edifici con un “metratura utile totale” di oltre 500 m² e, a partire da luglio 2015, di oltre 250 m²» e, in ogni caso, non esclude interventi alternativi per il raggiungimento dei risultati. Inoltre, per le grandi aziende correrà l’obbligo di sottoporsi a un audit energetico entro tre anni dall’entrata in vigore della direttiva e, in seguito, ogni quattro anni.
(Da edilportale. La bozza del 26 giugno è disponibile qui)
Olimpiadi di Londra, “green” per davvero
lug
2012
Una commissione indipendente ha vigilato sulle azioni messe in campo per mantenere le promesse “green” delle olimpiadi e paraolimpiadi londinesi che inizieranno il prossimo 27 luglio.
Promesse di non poco conto, che svariano dalla valorizzazione dei trasporti sostenibili alla razionalizzazione delle strutture (con il riuso di quelle esistenti, dove possibile, ad affiancare nuove realizzazioni dai criteri ecologici ), passando per la sostituzione dei programmi cartacei con applicazioni per smartphone, e arrivando a un ambizioso programma per la raccolta differenziata e il compostaggio dei rifiuti all’interno del parco olimpico.
Gli stati generali della green economy propongono la tesi del nostro risparmio energetico. In 10 tappe
lug
2012
Dieci punti: una sorta di manifesto programmatico per individuare una direzione condivisa verso risparmio ed efficienza energetica, sopperendo all’attuale mancanza di una visione d’insieme.
È il documento lanciato nel corso del secondo appuntamento preparatorio degli Stati generali della green economy in programma a Ecomondo il 7 e 8 novembre prossimi, organizzati dal Ministero dell’Ambiente e dal Comitato organizzatore che comprende 39 associazioni di imprese green.
Ecco le 10 tappe.
Comuni ricicloni 2012. Terza vittoria consecutiva per Ponte alle Alpi
lug
2012
I 9 mila cittadini di Ponte alle Alpi, provincia di Belluno, sono riusciti a differenziare l’87,7% dei rifiuti, ricevendo oggi per la terza volta consecutiva la medaglia di “più ricicloni d’Italia”, che dal 1994 è assegnata ogni anno da Legambiente alle comunità più attente alla gestione dei rifiuti.
Un trionfo che interessa tutto il Veneto, prima fra le regioni − seguita da Fiuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
E se al nord il comune migliore dopo Ponte alle Alpi è Pordenone, con il 77% di raccolta differenziata, mentre al sud spicca Salerno con il 68% , continuano le cattive notizie per il centro Italia, dove anche quest’anno nessuna comunità ha superato la fatidica soglia del 65%.
Soglia che ancora una volta è sfuggita a tutte le grandi città. Tuttavia, se Milano e Torino mostrano segni di miglioramento, la conduzione della questione-rifiuti a Roma ha suscitato la preoccupazione di Legambiente; in particolare, per ciò che riguarda la gestione della mega discarica di Malagrotta.
Il dossier completo è disponibile qui.