Incentivi e rinnovabili: le polemiche non si placano
mar
2011
Secondo il Ministro dello Sviluppo i meccanismi di incentivazione alle fonti rinnovabili – primo fra tutti, il tanto discusso «Conto Energia» - sarebbero troppo onerosi.
“Bisogna interrompere un meccanismo di incentivazione all’energia rinnovabile” – ha detto il Ministro, -” che agli italiani è costato 20 miliardi di euro tra il 2000 e il 2010 “. [...] Secondo Legambiente, Greenpeace, Wwf, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Kyoto Club, Ises, Anev, Aper, Assoenergie futuro ed Assosolare, si tratterebbe di una vera e propria battuta d’arresto per le rinnovabili in Italia, con un tetto alla crescita del solare (stop a qualsiasi incentivo dopo il 2014), ma anche il taglio, retroattivo, del 30% agli incentivi all’eolico, nonché nuovi sistemi, ritenuti incomprensibili, per i nuovi impianti.
Secondo Legambiente, in particolare, il Decreto Legislativo presentato da Romani non è altro che un tentativo per dare spazio al nucleare a scapito delle energie rinnovabili [ in questo senso La Nuova Ecologia, il periodico dell’associazione, ha pubblicato ieri un articolo molto esplicito: “Rinnovabili: attacco finale” – ndr].
[da GreenMe]
La versione aggiornata del decreto legislativo prevede lo stop degli incentivi una volta sforato il tetto complessivo degli ottomila megawatt per il solare fotovoltaico. Questo obiettivo è fissato al 2020, ma il decreto avverte che se dovesse essere raggiunto in anticipo, dal primo gennaio del 2014 gli incentivi saranno sospesi fino a che il Governo non deciderà nuovi obiettivi programmatici. Il nuovo testo, inoltre, prevede la verifica dei dati forniti da chi chiede gli incentivi, con controlli a campione sugli impianti, anche senza preavviso.
[da Nuove energie]
“Tutti in classe A”: innoviamo a partire dall’edilizia
feb
2011
Nell’anniversario del Protocollo di Kyoto Legambiente propone di fare dell’edilizia il settore di punta dell’innovazione energetica: “Case di classe A e fonti rinnovabili per ridurrern le bollette dei cittadini, creare lavoro e rilanciare l’economia”.
Pareti senza isolamento, finestre sottili e montate male, ponti termici tra diversi materiali, serramenti e solai che facilitano le dispersioni di calore. Gli edifici in cui abitiamo e lavoriamo sono responsabili, in nove casi su dieci, di rilevanti dispersioni di calore e quindi costringono a usare riscaldamento e condizionatori, facendo così aumentare i costi in bolletta e diminuire il comfort e la vivibilità.
“M’illumino di meno”: spegniamo le luci!
feb
2011
Il 18 febbraio 2011 torna M’illumino di meno.
La Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia, è fissata per il 18 febbraio 2011. Anche quest’anno Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili.
[dal sito ufficiale di caterpillar]
Fotovoltaico e “bollette”: il dibattito continua
feb
2011
Sarebbero “gonfiate le previsioni di crescita del fotovoltaico previste dal Gse pari a 7.000 MegaWatt”. È quanto emergere dallo studio presentato questa mattina al Senato
da Assoenergie Future e Grid Parity Project, associazioni del settore fotovoltaico, uno studio elaborato sulla base di dati inediti e sostenuto da ricerche condotte a livello internazionale da Credit Swisse, Morgan Stanley e Jefferies & Company.
[da adnkronos]
Incentivi sulle rinnovabili a rischio? Così si perde il treno europeo
feb
2011
Greenpeace, Legambiente e Wwf contestano l’attacco dell’Autorità [per l'energia elettrica, che in un documento inviato alle commissioni parlamentari competenti esprime il timore che gli oneri del fotovoltaico possano triplicare nel corso dell'anno - ndr] contro gli incentivi alle rinnovabili. In un comunicato, Legambiente sostiene che tali incentivi dovrebbero essere legati proprio alle bollette e non alla fiscalità generale (come suggerito anche dalla Commissione europea), per evitare che eventuali tagli di bilancio riducano il sostegno pubblico all’energia pulita. Inoltre, afferma l’associazione, bisogna considerare gli effetti economici complessivi delle rinnovabili, con vantaggi superiori ai costi di oltre venti miliardi di euro nel 2020 (fonte Irex 2010).
[da energia24]
Inoltre, l’Autorità sarebbe
contraddetta anche in sede europea, in particolare dalla comunicazione della Commissione europea Renewable Energy: Progressing Towards The 2020 Target, dove – nel quadro dei suggerimenti per garantire il conseguimento degli obiettivi al 2020 – a proposito dei costi delle incentivazioni testualmente si afferma che “è essenziale che tali costi siano ‘fuori bilancio’, cioè sopportati dai consumatori di energia piuttosto che dalla fiscalità (come richiesto dall’Autorità, ndr) in modo da evitare le tipiche interruzioni ‘stop-start’ ogni qual volta i bilanci degli stati diventano più vincolati”.
[da zeroemission.tv]
Approfondimenti e commenti sono disponibili, fra gli altri, anche sul sito dell’Ansa e sulla testata di Legambiente, la Nuova Ecologia.
Rinnovabili e obiettivi al 2020: la commissione europea sollecita l’impegno degli stati membri
feb
2011
Come è noto, un obiettivo individuato dalla commissione UE è che le fonti “verdi” soddisfino almeno il 20% dei consumi energetici totali dell’unione entro il 2020. Ma a quanto pare l’impegno e gli investimenti degli stati membri sono ancora inferiori alle aspettative. Il documento redatto dalla commissione il 31 gennaio sottolinea questo ritardo e invita non solo ad aumentare gli investimenti, ma a facilitare la collaborazione fra i membri stessi e il coinvolgimento dei soggetti privati.
It shows that the 2020 renewable energy policy goals are likely to be met and exceeded if Member States fully implement their national renewable energy action plans and if financing instruments are improved. It also stresses the need for further cooperation between Member States and a better integration of renewable energy into the single European market. Estimates indicate that such measures could lead to 10 billions Euros savings each year.