Governo e rinnovabili: l’imminente riforma e la grande occasione di Rio
gen
2012
Dovrebbe essere presentato a breve il nuovo meccanismo di sostegno alle rinnovabili, già ampiamente anticipato e dibattuto in rete negli ultimi giorni. Riassumendo, pare che le tre principali novità della riforma siano la modifica del tetto previsto per le spese annue complessive, che dovrebbe attestarsi su 6-7 miliardi all’anno, assommati al limite di 6-7 miliardi previsto per l’elettricità dal sole; l’abbandono del sistema dei certificati verdi a partire dal 2013, con il passaggio a una tariffa che per l’eolico, ad esempio, avrà durata ventennale (25 anni per le turbine installate in mare) e soprattutto il sistema delle aste al ribasso «per l’accesso agli incentivi per gli impianti di potenza superiore a 5 MW. Tale soglia sale a 20 MW per gli impianti a biomassa che utilizzano sottoprodotti agricoli e rifiuti organici. La prima asta potrebbe essere bandita entro giugno» [da zeroemission.tv].
Sempre riguardo alle prospettive di sviluppo legate al mondo delle rinnovabili e del “green”, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha individuato nella conferenza mondiale Onu sull’ambiente che si terrà a Rio de Janeiro (Rio +20) il prossimo giugno, «”un investimento per le imprese italiane”. La proposta è stata illustrata durante il Forum della società civile – l’Italia verso Rio +20, organizzato dal ministero per fare il punto sulla strategia nazionale in vista dell’appuntamento brasiliano. È una sorta di esplicito invito alle aziende italiane perché “portino a Rio il meglio delle loro attivita’ e investano per assicurare una loro presenza”». [da corriere.it]
“Bolletta” più cara: qual è il ruolo del fotovoltaico?
gen
2012
È il dibattito che si acceso in questi giorni, suscitato dal nuovo aumento del costo del kilowattora. Aumento che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha giustificato anche con l’incremento delle voci riconducibili all’incentivazione delle rinnovabili (e del fotovoltaico in particolare), provocando la prevedibile reazione di Anie-Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane). D’altrocanto, la querelle sui “costi” dell’incentivazione e la loro ricaduta sui cittadini aveva già esordito durante la lunga e sofferta redazione del quarto conto energia, e non stupisce come il nuovo accenno al fotovoltaico come centro di costo delle nostre bollette abbia subito rinfocolato la discussione. Leggendo le valutazioni di Anie-Gifi, infatti, rispetto a quanto asserito dall’Aeeg ci ritroviamo davanti agli «stessi numeri, ma il punto di vista è opposto». L’aumento «non è imputabile agli incentivi erogati a sostegno dell’industria fotovoltaica italiana se non per una minima parte. Dal 1° gennaio 2012 il prezzo di riferimento dell’energia elettrica sarà 17,305 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a 467 euro dei quali 32 saranno impegnati per incentivare il fotovoltaico.
Secondo i calcoli effettuati, l’aumento stabilito del 4,9% del kilowattora, rispetto all’ultimo trimestre del 2011, è imputabile al fotovoltaico per meno del 30%, a fronte di circa 70% imputabile alla variazione del costo dei combustibili fossili. »
[da energia24]
I primi incentivi per le rinnovabili termiche parlano inglese
nov
2011
Il Regno Unito è la prima nazione al mondo ad attivare un sistema d’incentivi per le rinnovabili termiche. Da lunedì, infatti, industrie e attività commerciali possono richiedere l’accesso al Renewable Heat Incentive (RHI), mentre è ancora attesa la data di entrata in vigore del meccanismo assegnato agli impianti domestici.
sarà così incentivato per un periodo di vent’anni il calore prodotto da caldaie a biomasse, impianti solari termici e pompe di calore installati a partire dal 15 luglio 2009. Saranno premiati maggiormente gli impianti di piccola taglia: ad esempio, per un impianto solare termico inferiore a 200 kWt, la tariffa erogata sarà pari a 8,5 pence per kWh termico prodotto
[da zeroemission.tv]
Il progetto italiano per un “conto energia” delle rinnovabili termiche dipende dall’attuazione del decreto legislativo dello scorso marzo, che secondo le ultime dichiarazioni del neoministro per l’Ambiente, Corrado Clini, potrebbe arrivare entro la fine dell’anno [da qualenergia.it].
Nessuna proroga per il “55%” sulla riqualificazione energetica
nov
2011
La detrazione del 55% per le ristrutturazioni “energetiche” degli edifici terminerà il 1° gennaio 2012. La sua proroga non ha infatti trovato spazio nella Legge di stabilità appena approvata dal parlamento e di conseguenza, contrariamente a quanto previsto fino a pochi giorni fa, non sembra che abbiano avuto seguito le ipotesi di mantenere il “bonus”, ridimensionando però le agevolazioni legate ad alcune tipologie d’intervento. In sostanza «dall’anno di imposta 2013 non sarà più possibile portare in detrazione le spese per gli interventi finalizzati al risparmio energetico» [approfondimento su greenme.it].
bonus del “55%” per l’efficienza energetica: dal 1° gennaio 2012 sarà ridimensionato?
nov
2011
In vista del cosiddetto «maxiemendamento», l’ipotesi più accreditata per il futuro della detrazione del 55% sulle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica negli edifici prevederebbe la sua proroga fino al 2014, accompagnata però da un ridimensionamento del premio. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2012 sarebbe ridotto al 41% il bonus per la sostituzione degli infissi (intervento che fino a oggi ha rappresentato circa la metà di quelli premiati) e delle caldaie a condensazione più piccole. Gli altri interventi dovrebbero ricevere un’agevolazione del 52%.
[ne parla ilsole24ore.com]