Anche Apple sceglie le rinnovabili

21
mag
2012

Come anticipato a febbraio, Apple ha deciso di passare ufficialmente all’energia rinnovabile per alimentare i suoi data center. E lo farà entro l’anno. La notizia mette al riparo l’azienda dalle preoccupazioni suscitate negli ambientalisti dal suo ritardo nei confronti delle colleghe Yahoo!, Google, Facebook, Microsoft: a maggior ragione, vista la scommessa della Apple sul «cloud computing», che non può prescindere dall’utilizzo di server  molto dispendiosi in termini energetici.

A tale scopo, l’azienda fondata da Steve Jobs ha acquistato le apposite attrezzature da SunPower, azienda che opera nella produzione di strumenti per l’energia pulita: queste serviranno a costruire due impianti ad energia solare per il data center di Maiden, nel North Carolina. Si stima che il nuovo impianto fotovoltaico fornirà circa 84 milioni di kWh di energia all’anno. Apple utilizzerà inoltre celle alimentate esclusivamente a combustibile biologico. L’area su cui sorgeranno i due impianti coprirà circa 250 ettari.

[Da Punto Informatico]

Kilowattene: il foglio di calcolo per i consumi domestici di energia

09
feb
2012

È un foglio di calcolo in formato <xls> messo a punto da Enea e dal Comune di Bologna per permettere un’analisi dei consumi elettrici domestici in maniera interattiva.
Con un po’ di applicazione, a partire dalle lettura delle nostre bollette, da un rapido inventario dei nostri dispositivi elettrici domestici e, soprattutto, dall’osservazione di modi e tempi con cui li utilizziamo, potremo «individuare – mediante raffronto con apparecchi ad alta efficienza e con simulazioni del tipo “cosa succede se…” – le azioni più incisive per la riduzione dei consumi».
Il foglio è disponibile qui.

Se l’efficienza energetica diventa legge: il rapporto 2012 di Legambiente e Cresme

01
feb
2012

Osservare come i regolamenti edilizi si adeguano alle istanze del risparmio energetico consente un punto di vista privilegiato sul panorama dell’edilizia italiana: per questo motivo nel 2008 è nato per mano di Legambiente e Cresme il rapporto ONRE (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico). Secondo l’edizione 2012, appena presentata nell’ambito di Klimahouse, «sono 855 i Comuni che negli ultimi quattro anni hanno messo mano ai propri strumenti di governo degli interventi edilizi per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali che vanno oltre la normativa in vigore. Ed è interessante sottolineare come cresca, anno dopo anno, non solo il numero dei Comuni (+53,5% negli ultimi due anni) ma anche i temi di interesse. Si sbaglierebbe a pensare che queste esperienze riguardano aree marginali del Paese, perché complessivamente nei Comuni più avanti nell’innovazione energetica e ambientale abitano oltre 20 milioni di persone, e questo processo accomuna grandi città e piccoli Comuni».

Il rapporto è disponibile qui.

Enea: diretta streaming per la presentazione del primo rapporto sul’efficienza energetica

20
gen
2012

È in corso a Roma la presentazione  del primo report redatto dall’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica: l’evento è trasmesso in diretta streaming sulla web tv di Enea.

Il rapporto fornisce il quadro complessivo delle politiche e delle misure per l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia attuate a livello nazionale e territoriale, analizza l’evoluzione dell’intensità energetica, valuta l’efficacia e i risultati ottenuti dagli strumenti già messi in atto e il grado di raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico.Questo documento, che avrà cadenza annuale, è destinato a divenire un punto di riferimento per tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti e hanno interesse nella definizione delle politiche dell’efficienza energetica.

Aggiornamento: il pdf del rapporto è disponibile  qui.

 

Patto per la rigenerazione urbana: riflessione su un’urgenza condivisa

01
giu
2011

Dal nostro punto di vista – quello di un «costruttore» che ha voluto associare la propria attività alle istanze dello sviluppo sostenibile – il documento di confronto proposto da AUDIS, GBC Italia e Legambiente non può che essere accolto in primo luogo per la centralità del suo presupposto: il richiamo alla condivisione delle responsabilità di ogni interlocutore coinvolto negli interventi necessari alla rigenerazione urbana e territoriale, da cui deriverebbe anche, come conseguenza ineludibile e auspicabile, il necessario riposizionamento dell’edilizia – con una valenza nuova – nel ruolo in cui i tempi la reclamano. Ruolo, questo, in cui il «buon costruire», considerato su più livelli (istituzionale, sociale, urbanistico, d’impresa) e reso organico al panorama d’insieme che li ricomprende tutti, potrebbe partecipare all’attivazione simultanea e condivisa di benefici economici, occupazionali, ambientali, territoriali e culturali.